mercoledì 22 giugno 2011

Intercettazioni, Prestigiacomo al telefono con Bisignani: " Berlusconi deve essere intelligente, ma non lo è"


di Eduardo Parente
Le intercettazioni sono uno strumento di indagine davvero interessante, anche se a volte le modalità di attuazione per alcuni  sono invasive, dispendiose e deleterie per chi non è coinvolto nelle indagini,  specialmente quando rivelano conversazioni come queste: "Berlusconi deve essere intelligente e puretroppo non lo è". Una frase sorprendente proferita dal Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo a telefono con Luigi Bisignani, l'uomo cardine della presunta P4. L'oggetto della conversazione era il coordinatore del partito delle libertà Denis Verdini.
"Cosa ti ha detto Denis - parla la Prestigiacomo - perchè lui gli consiglia di non occuparsi.....però Berlusconi deve essere intelligente ma purtroppo non lo è". Lapidario Bisignani:"appunto". L'intercettazione è contenuta negli allegati dell'inchiesta depositata dai magistrati napoletani.
Secondo il Ministro dell'Ambiente Berlusconi pecca di intelligenza ultimamente, ma come potrebbe essere altrimenti considerati gli "schiaffi elettorali" ricevuti ultimamente alle amministrative e in sede di tornata referendaria. Sta rischiando grosso, soprattutto con la Lega di Bossi e Pontida conferma l'anticamera di una rottura quasi inevitabile. Cosa succederà con la proposta leghista nell'ambito del decentramento di alcuni Ministeri al nord? Una brutta gatta da pelare per il Premier, ma forse se le amministrative fossero andate diversamente la Lega non avrebbe avuto bisogno di accelerare certe questioni col solo intento di correre ai ripari. La disfatta è vicina? Staremo a vedere. 



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domenica 12 giugno 2011

Il dopo Santoro in Rai: viale Mazzini alla ricerca del nuovo mattatore




di Eduardo Parente


Il divorzio consensuale  tra la gallina dalle uova d'oro (Santoro) e la Rai ha avuto seguito, e subito dopo parte una sorta di rompicapo per il suo rimpiazzo. Quelli di viale Mazzini, infatti, sono alle prese con la risoluzione di un  dilemma alquanto inquietante: trovare il suo sostituto. In realtà dovranno far fronte all'incombenza in tempi celeri, prima di tutto perchè la Sipra - la concessionaria di pubblicità della Rai - deve presentare i nuovi palinsesti autunnali entro il 20 giugno a Cannes. Poi c'è la questione "resa economica" del nuovo volto e della nuova trasmissione in prima serata su Rai 2. 


Sarà davvero complicato risolvere un dilemma così ingarbugliato, perchè Santoro ed il suo Annozero, tanto vituperato da molti, poteva essere un format scomodo, ma di sicuro molto importante nell'ambito del conto economico dell'emittente di viale Mazzini. Il giornalista, infatti , valeva per la Rai 45 milioni di euro in termini di ricavi (vendita di spazi pubblicitari ecc)  per una intera stagione, dunque non sarà facile per il CDA dell'emittente pubblica riuscire a commisurare economicamente il suo rimpiazzo con un sostituto. 


Non che non ci siano giornalisti altrettanto bravi, ma quello che funziona in Santoro è il suo personaggio: mattatore, martire o pseudo tale, va oltre le righe ed oltre gli schemi. Questo piace al popolo reazionario, che lo stesso Santoro ha saputo conquistare in questa sua  avventura televisiva, più di quanto può piacere la condotta di un altro giornalista, altrettanto bravo, ma forse un pò troppo 'professionale'.


Molte sono le ipotesi che aleggiano nell'aria, e qualche indiscrezione parla addirittura di Maurizio Belpietro, negli ultimi giorni rientrato in 'Libero' e da molto tempo lui stesso auspica un suo programma in Rai. Una voce di destra in uno spazio già schierato da tutt'altra parte? Staremo a vedere. 


Anche Gianluigi paragone potrebbe essere una soluzione. Dalla seconda alla prima serata, ma sembra che altri incarichi si prospettino per lui, come il direttore del TG2 o di Rainews24. Poi c'è la possibilità di Bianca Berlinguer - per tornare ad una voce di sinistra - che lascerebbe un Tg3 di buona resa ma forse un pò stantìo.


Poi c'è l' opzione leghista in corsa. Milo Infante o Pietrangelo Buttafuoco potrebbero rappresentare una bella sfida. Oscar Giannino, impegnato in Radio, il vice direttore di Repubblica Massimo Giannini oppure Antonello Piroso. Insomma, molti sono i nomi ipotizzati ma la certezza è solo una: Michele Santoro è fuori. E a dispetto delle tante  incertezze in cui versa la Rai, il futuro del Michelone nazionale sembra essere ricco di soluzioni; una di queste è LA7, con un Mentana che non vede l'ora di accoglierlo. C'est la vie.


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I partiti non volevano i referendum. E ora se ne impossessano



Da 


fonte  http://www.youtube.com/watch?v=kgzQgzs4Fs0&feature=related

"Non voto al referendum", Il cav come Craxi



E fu cosi che il cavaliere perse altri consensi. Molti elettori del PDL sono contro il nucleare. Bella mossa strategica, complimenti!

fonte http://www.youtube.com/watch?v=BR6dmRmgZ1A

Il Tg1: 11 giugno tutti al mare



Se dobbiamo continuare a pagare il canone questa non è la televisione che vogliamo.

BOICOTTIAMO IL CANONE! 




http://www.youtube.com/watch?v=oYnejlRzMjw

Emilio Fede in agonia per il Referendum









Che fatica!!!!!!


fonte http://www.youtube.com/watch?v=GvVly_PV91I

sabato 11 giugno 2011

Battisti libero. I familiari delle vittime: "hanno ucciso i nostri cari un'altra volta"




di Eduardo Parente


Cesare Battisti, l'ex terrorista rosso, poco dopo la mezzanotte di due giorni fa - ora del fuso brasiliano, erano circa le 5-00 in Italia - si è lasciato dietro le spalle i cancelli del carcere di Papuda della periferia di Brasilia. Nessuna dichiarazione rilasciata dall'attivista ed il suo legale, Louis Roberto Barroso, ha parlato per lui:" andrà ad abitare in abitazione nel centro residenziale di Brasilia e che grazie ai suoi innumerevoli contatti comincerà a fare lo scrittore".  


Intanto la Farnesina rilascia un comunicato in cui si legge chiaramente che l'Italia ricorrerà alla Corte Internazionale di giustizia dell'Aja, contro una decisione che va contro ogni principio di giustizia e di diritti internazionali. All'unisono gli esponenti del Governo italiano lanciano un monito riguardo alla vicenda Battisti, il cui esito non ha tenuto conto dello stato in cui versano i familiari delle vittime dell'ex militante dei Pac e delle aspettative legittime di giustizia del popolo italiano.


Quello che per la giustizia italiana è un assassino per la giustizia brasiliana è un uomo libero di rifarsi una vita. Archiaviata la vicenda, che dura da 4 anni,  ora si rischia di compromettere seriamente  i rapporti diplomatici tra i due paesi. 4 omicidi, rapine, e tanti altri capi di imputazione dissolti nell'aria, archiviati e sottoposti ad un indulto inammissibile fanno della vicenda Battisti un caso emblematico dietro il quale - molti ipotizzano - si nascondono logiche e meccanismi oscuri .


Alberto Torregiani Il figlio del gioielliere Pierluigi Torregiani ucciso da Battisti: "non ho parole, è semplicemente uno schifo". - Inequivocabili e dure le parole di Alberto che auspica a questo punto un'eventuale incidente diplomatico tra Brasile  e Italia. "Io andrò avanti con la mia battaglia a favore di mio padre. Il problema di certi ideologismi obsoleti sono l'unica causa dei tanti disastri che normalmente avvengono in tutte le parti del mondo. Un uomo ignobile".


Altrettante cariche di amarezza e sgomento le dichiarazioni dei familiari delle altre vittime:


Adriano Sabbadin, figlio del macellaio di Santa Maria di Sala (Venezia) ucciso da un commando dei Pac:" l'ennesimo schiaffo per tutti noi", lanciando un invito a partecipare alla cerimonia di domenica prossima che vedrà intitolare una Piazza di Caltana di Santa Maria di Sala alle vittime del terrorismo. "Un modo per  ribadire il nostro sdegno nei confronti delle decisioni dei giudici Brasiliani".


Maurizio Campagna, fratello dell'agente Andrea Campagna ucciso 32 anni fa in un agguato a Milano dai Proletari armati per il comunismo: "oggi l'hanno ucciso per la terza volta. La prima nel '79 da Cesare Battisti, la seconda in questi 30 anni di oblìo, e la terza oggi con la sua liberazione. E' una beffa - continua Campagna -  troppi sono gli interessi di politica e lobby finanziarie ed a quel punto la giustizia finisce di essere giusta. Noi continueremo a far valere i nostri diritti, ed intanto - conclude - vado in via Modica a portare un mazzo di fiori".


"In questo momento si dovrebbe stare in silenzio", tuona Alessandro Santoro figlio di Antonio, il direttore delle carceri di Udine ucciso il 6 giugno del 1978. " E' un atto di forza e di potere di un paese emergente che ha legittimato di fatto i crimini e gli omicidi relativi a quegli anni bui" - continua Santoro - " c'è poco da fare nonostante l'intenzione della Farnesina di ricorrere all'Aja. L'incontro diplomatico sul caso Battisti tra Italia e Brasile doveva esserci prima della discussione del caso".

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giovedì 9 giugno 2011

L'immigrazione come strumento di lotta politica, e i giornali ci vanno a nozze



di Eduardo Parente

Continuano a chiamarci razzisti: Human right watchs  parlò chiaro poco più di un mese fa . Una organizzazione planetaria che difende i diritti umani ci ha definito un paese poco incline all'accoglienza. Una vera infamia che piomba sul capo di una Nazione come la nostra,  forse l'unica in Europa da sempre impegnata sul fronde dell'immigrazione.

Ma noi siamo razzisti a prescindere. Simbolico fu  il servizio delle Iene, di qualche mese fa,  che vide protagonista Giulio Golia che si finse tunisino immigrato a Manduria, andando in giro in cerca di solidarieta' dai cittadini. Per tutta la durata del servizio lo stesso Golia si meravigliò di quanto fosse spiccata la solidarieta' degli abitanti che lo aiutarono in tutti i modi: cibo, vettovaglie, abiti, soldi. Abbracci e gesti umani di grande valore per dimostrargli una solidarieta' non solo materiale ma anche morale. Queste le parole di Golia: " e poi ci chiamano razzisti". Solo alla fine del servizio ci fu qualcuno che lo prese a fucilate, di sicuro un pazzo infame. Il giorno dopo la 'vicenda Golia'  buona parte dei giornali italiani scelsero il seguente titolo:" inviato delle Iene - finto immigrato - preso a fucilate a Manduria". Caratteri cubitali di cotanta faziosita' , ma pochissime righe dedicate ad una solidarieta' generale probabilmente mai vista in nessun altro paese d'Europa. Qualche ora dopo i contatori di  Blog, social Network, You tube registrarono share di tutto rispetto,  e migliaia furono i commenti, opinioni del popolo del web contro una vicenda valutata solo in minima parte, tralasciando alcuni dettagli fondamentali.

l'immigrazione in Italia non sarebbe un problema se vivessimo in uno stato che potrebbe far fronte economicamente alla tutela del suo popolo. Non possiamo e non dobbiamo far finta di niente quando si tratta di accogliere popoli che cercano nella nostra nazione una speranza di rinascita e di libertà, lontani da bombe, massacri e regimi totalitari. Sarebbe bello però riconoscere qualche volta i nostri meriti, l'innato valore morale a cui la maggior parte del popolo italiano è incline, e per questo la stampa nazionale dovrebbe servire da cassa di risonanza. 

Il sistema fazioso e prepagato a monte della maggior parte della galassia editoriale italiana ha delle logiche economico-politiche che esulano da una deontologia giornalistica neutra. Dovrebbero raccontare i fatti cosi come sono e non sovvertire i contenuti di un fatto di cronaca, piegandoli alle esigenze del partito politico di turno. Tutto serve e tutto è lecito quando in ballo ci sono poltrone da occupare, e la lotta politica degli ultimi mesi rappresenta un giustificativo abominevole per cotanta faziosità pseudo intellettuale. 

Abbiamo la Lega al Governo e questo basterebbe per identificare un intero paese razzista, quasi xenofobo. 'E meno male che abbiamo la Lega' - qualcuno potrebbe dire - . Nonostante ci sia al comando un partito decisamente contro l'immigrazione in Italia gli immigrati continuano ad arrivare e noi giustamente li accogliamo, perchè è nostro dovere farlo. Però continuano a chiamarci razzisti perchè in Italia abbiamo la Lega.

Molti non si rendono conto che in Italia il popolo degli immigrati sta assumendo sempre di più le sembianze di una vera e propria scure, un'arma di offesa strumentale alla lotta politica per la conquista del potere. Basta osservare le campagne elettorali dell'ultimo decennio - soprattutto l'ultima delle amministrative -  quasi tutte incentrate sugli immigrati. 'La destra non  li vuole la sinistra si'. Entrambe cercano di far leva sul proprio elettorato. Questo in sintesi l'argomento base, trasposto all'occorrenza ed in base al partito di riferimento, in slogan dai toni più svariati, scritti con un'acume ed una professionalità degna di titolisti con tanto di abilitazione.

Ma a quale scopo tutto questo? Il ventennio Berlusconiano - qualcuno ama definirlo cosi - non è bastato a sconfiggere l'immigrazione, nè è bastato per riuscire a sensibilizzare l'UE a prendere dei provvedimenti in merito ad una più equa distribuzione dei flussi migratori in tutti i paesi della Comunità Economica Europea. D'altro canto anche la sinistra italiana - da sempre in uno stato di limbo ideologico combattuto tra la parte moderata e la parte reazionaria -  nelle sue fasi di Governo, ha sempre avuto un atteggiamento ambiguo sul tema immigrazione. Ma poi, come per incanto, nei momenti di campagna elettorale tutti vogliono lanciare sul piatto atteggiamenti contrapposti ma ben precisi. E la stampa, in questa fase, ci va disgustosamente a nozze.


mercoledì 8 giugno 2011

Acqua pubblica: tra sprechi dei cittadini, malfunzionamenti della rete idrica e letture errate dei contatori


di Eduardo Parente


Il costo dell'acqua in Italia non è un gravoso problema per le finanze dei cittadini, infatti sembra essere il meno caro d'Europa. Ma lo l'esiguo valore monetario sembra essere una delle cause degli enormi consumi - tra i più alti d'Europa - e perdite di questa preziosa risorsa. 


Le cause più consistenti sono da attribuire però alle perdite dell'acqua ed a questo proposito il malfunzionamento e la cattiva gestione degli impianti idrici italiani rappresentano i punti cardine di uno spreco che di sicuro si potrebbe evitare. Il corriere della Sera di una settimana fa ha pubblicato uno speciale proprio sugli acquedotti italiani verificando costi, sprechi e caratteristiche organolettiche dell'acqua. In riferimento ai costi si è preso come "consumo campione" quello pari a 200 metri cubi all'anno. Il costo medio nazionale per questa quantità è di 286 euro all'anno, con oscillazioni del costo che può variare a Milano di circa 100 euro, il più basso in assoluto, o a Firenze di 448 euro che è il più alto. 


Ma il dato più importante è quello rappresentato dalla verifica degli sprechi di questa risorsa, che sono a dir poco allarmanti. Il 34% del costo dell'acqua non è fatturato, ciò significa che più di un terzo della risorsa  risulta essere "dispersa" nelle modalità più svariate. Una delle tante può essere l'errata lettura del contatore, anche se questo non rappresenta la causa più importante che invece sembra essere imputata a malfunzionamenti della rete idrica  o a guasti occasionali che non possono essere evitati. In realtà questo potrebbe essere, ma confrontando il dato italiano italiano con quelli di altri paesi appare subito lampante che in Italia c'è qualcosa che non va. In Francia, Gran Bretagna, Germania gli sperchi dell'acqua hanno percentuali decisamente inferiori nell'ordine rispettivamente del: 26%, 18% e del 7%. Oltre ai casi di dispersione per malfunzionamenti ed intoppi vari c'è poi la pessima cultura idrica da attribuire al popolo italiano, infatti noi consumiamo mediamente un 70% di acqua in più rispetto a quella che realmente ci servirebbe. 


Dunque cominciamo noi per primi ad avere più cura della risorsa primaria per noi di vitale importanza, così da cercare di evitare sprechi, costi più alti e certi scaricabarile da parte di società di gestione idrica che poi, immancabilmente, puntano il dito soprattutto sulla nostra condotta abituale, al momento purtroppo difforme da una linea di tutela dell'acqua più consona alle esigenze quotidiane.

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martedì 7 giugno 2011

La Rai chiude con Annozero, e con la speranza di risanare un bilancio a -98mln




Santoro se ne va, e la Rai chiude consensualmente il rapporto con il giornalista e con il format più redditizio della rete, ma il bilancio aziendale non lo permetterebbe

di Eduardo Parente


Sembra essersi conclusa l'avventura di Santoro sulla rete pubblica nazionale. Annozero infatti andrà in onda per l'ultima volta giovedi prossimo per poi chiudere definitivamente con la Rai e trasferirsi - ipoteticamente, queste le voci di corridoio- su La7, e rinascere con un format molto simile a quello sulla Rai con buona parte della vecchia squadra. La conferenza stampa in via Teulada di martedì, per l'annuncio ufficiale di fine produzione, è stata annullata dalla  dirigenza Rai e di conseguenza il giornalista coglierà  l'occasione, giovedi prossimo nell'anteprima di Annozero, per salutare tutti: amici, colleghi e pubblico.





"Andate a chiedere a Mentana", questa la risposta di Santoro quando gli si chiede del suo eventuale passaggio a La7. Nel frattempo però sembra siano bastate queste voci di corridoio per far schizzare il titolo Telecom Italia Media (proprietario di La7)  in borsa che ha raggiunto un + 7,20%, quotazione del giorno dopo l'uscita dalla Rai di Santoro. 


Non ci sono state particolari tensioni in fase di risoluzione contrattuale con la Rai, infatti il rapporto si è chiuso in maniera consensuale con una buonuscita che si aggira intorno ai 2,3 milioni di euro. Molti dicono 2,5 milioni   o forse più, ma ad ogni modo l' emittente pubblica deve stare attenta a quello che fa per non finire sotto processo da chi crede che sia di manica larga nel momento di crisi di bilancio in cui versa tutt'oggi.
In effetti di problemi la Rai ne ha, e non sono pochi. Non tanto per aver dato una sontuosa liquidazione ad un giornalista di spessore come Santoro - più che meritata, anche se Santoro negli ultimi anni ha voluto vestire i panni del martire che non è -  quanto per aver volutamente rinunciato al format più importante - in termini di resa economica - che abbia mai avuto. Annozero, infatti, è attualmente la trasmissione più vista in Italia, vincendo 16 prime serate su 30, con punte di share del 24% ed una media di gradimento sempre attestata al di sopra del 20%. 5 milioni e mezzo di spettatori con punte di 7, è un risultato davvero importante e la Rai ci ha rinunciato. 


L'esercizio 2010 del gruppo Rai si chiude con una perdita di 98,2 milioni di euro e nonostante tutto la dirigenza decide di rinunciare alla sua trasmissione testa di serie numero 1, nonchè  al suo conduttore che ha sviluppato, per una intera stagione, ricavi pari a 45 milioni di euro grazie agli spazi pubblicitari venduti dal format.  Ma le logiche di gestione economica della Rai sono atipiche, piegate all'occorrenza a quelle editoriali o peggio ancora a quelle politiche di vario colore.







 Non tutti però in Rai la pensano come Il Direttore Generale Lorenza Lei, e la cosa sensazionale è che, oltre a qualcun altro, anche l'ala dirigenziale del centrodestra non ha del tutto gradito la soppressione di un programma cosi performante, e qualcuno pretendeva addirittura che nell'accordo di rescissione fosse indicata una clausola di non concorrenza che tenesse il giornalista lontano dalle scene per almeno un paio di anni. La proposta non è passata e cosi il buon Santoro potrà ricominciare dovunque vorrà. 


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Terroristi in libertà: il caso Battisti



di Eduardo Parente


Non è ancora libero, ma potrebbe esserlo tra qualche giorno. Cesare Battisti, il terrorista  militante dei Pac potrebbe tornare ad assaporare la libertà anche a fine settimana; tempo, durante il quale, i giudici del (STF) Supremo Tribunal Federal dovranno esaminare tutti i documenti acquisiti e decidere il destino dell'attivista.


Secondo una indiscrezione di Palazzo sembrerebbe molto improbabile che i giudici del Supremo Tribunal Federal possano rivedere la scelta dell'ex Presidente  Lula - ricordiamo che Lula, nell'ultimo giorno del suo mandato lo scorso 31 dicembre, negò l'estradizione di Battisti in Italia -  e di sicuro daranno seguito all'autorizzazione ufficiale alla permanenza del terrorista in territorio brasiliano. L'8 giugno si terrà la riunione plenaria del STF e l'attivista rosso e' molto ansioso per la sentenza imminente - secondo il quotidiano verdeoro 'OGlobo' - tanto da assumere giornalmente antidepressivi.


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Equitalia e banche: le braccia armate di Tremonti


Nessuno si salva dalle grinfie di Equitalia o da quelle delle caste bancarie. Il Governo del "fare" e del "non metteremo le mani nelle tasche degli italiani" si trasforma in una macchina da guerra fiscale infernale. L'ultimo attacco arriverà il 1 luglio 2011


di Eduardo Parente

La situazione economica nazionale versa in condizioni disastrose; carrozzoni killer come Equitalia mietono quotidianamente vittime, ed il Governo attuale sembra essere andato a sbattere contro quello che è stato, da sempre,  il suo slogan elettorale, cavallo di battaglia principe di una coalizione politica che si autodefinisce: progressista, anti statalista, libera e vicina ai cittadini. "Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani". Questa l'insegna del PDL. 





All'epoca di Vincenzo Visco, vice Ministro delle Finanze del Governo Prodi,  il PDL non sapeva più cosa inventarsi per sancire la proclamazione di un uomo di sinistra, totalmente ipnotizzato dallo statalismo più bieco, atto a devastare le finanze ed i portafogli degli italiani con dei sistemi, da molti definiti, da gestapo. Davvero divertente la vignetta raffigurante la testa di Visco sul corpo di dracula, non c'è che dire.

Oggi cosa è cambiato? L'attuale Ministro delle finanze Giulio Tremonti cosa ha da dire oggi agli italiani? Non credo che sappia rispondere al quesito, ma lo faccio io per lui: "caro Sig. Ministro Tremonti, allo stato attuale Lei sta continuando l'opera di Vincenzo Visco".  Questa è la realtà. Brutta vero? Questo è uno dei tanti motivi per cui il PDL è stato spazzato via alle amministrative, e se si votasse ora per le Nazionali il risultato sarebbe ancora più disastroso. Lo scenario tragico che illustro in questo articolo non è frutto di una faziosità  dai risvolti ideologici , tutt'altro. L'estrema ed ingiustificata aggressività del fisco nei confronti dei cittadini è sotto gli occhi di tutti.


Cartelle esattoriali pazze, agenti della riscossione del tutto incapaci - perchè il più delle volte incompetenti, assunti senza alcun concorso e quindi impreparati ad affrontare professionalmente gli senari più svariati - confische di beni, fermi amministrativi, ipoteche su immobili o capannoni senza alcun preavviso, rappresentano un quadro atroce in cui il plotone di esecuzione  di Stato non fa ostaggi ma solo cadaveri. 


E' giusto pagare le tasse ma è anche giusto costruire un rapporto paritario tra organi fiscali - dunque Stato - e cittadino. L'Italia non è fatta unicamente di ricchi spocchiosi miliardari che spostano tesoretti occulti da uno stato all'altro per evadere. In Italia c'è anche gente onesta che non riesce a pagare le tasse perchè, proprio in Italia, esiste una tra le pressioni fiscali più alta d'Europa. In cambio di cosa? Il nulla, Caro Ministro, Il NULLA!





E sono proprio i rappresentanti del ceto debole del popolo italiano a subìre queste vessazioni; molti si suicidano, altri sono costretti ad evadere per sopravvivere, altri ancora si svegliano la mattina e si accorgono di avere una ipoteca sulla casa o un fermo amministrativo sulla macchina. Senza preavviso!  Anche le piccole imprese - che da sole rappresentano l'80% dell'intero comparto economico italiano - versano in condizioni tragiche. Come è possibile che dall'oggi al domani un piccolo imprenditore si trovi il bene pignorato da Equitalia senza preavviso? E se il bene è gravato da mutui? Poi quando la banca erogante si accorge dell'ipoteca coatta del fisco, chiude i rubinetti all'azienda e la fa saltare in tre giorni. Poteva pagare le tasse l'imprenditore, questo è vero. 


Ma come fa a pagarle quando gli si chiedono degli interessi, su ogni cartella esattoriale molto vicini, se non superiori, a quelli di usura? E come fa a pagare le tasse oggi un operatore economico se da bilancio, alla voce costi, si trova ad avere una miriade di detrazioni che surclassano pietosamente un attivo sufficientemente ampio da contenere solo un terzo di quei costi? In Italia ci sono aziende che chiudono battenti anche con fatturati di 300 mila euro all'anno. Nemmeno 10 anni fa l'equivalente giro di affari di oggi, a 600 milioni di vecchie lire, poteva  rappresentare un buon punto di partenza al fine di consolidare la propria azienda negli anni a venire. Oggi con questi numeri si chiude e si mandano a casa persone con tanto di  famiglie al seguito.


Ultimamente molte sono state le manifestazioni collettive contro il mostro Equitalia, ma a nulla servono se il Dicastero che ha in mano i comandi di controllo non decide di cambiare le cose. Ma le cose non migliorano, anzi. Di recente l'ADUSBEF (l'associazione in difesa degli utenti dai servizi bancari e finanziari) denuncia una manovra del Governo a danno dei contribuenti e che vede legittimare sempre di più le caste bancarie capeggiate dall'ABI, nell'ambito della legge antiusura 108/96 , quasi del tutto smantellata dal Ministro Tremonti. Infatti proprio i banchieri avevano chiesto da tempo l'innalzamento della soglia dei tassi di usura, che in alcuni casi e per alcune tipologie di prestiti, lasciando le cose cosi come stanno ora, arrivano già al 29,235%.  Un vero e proprio scandalo. 





Ma non finisce qui, infatti tutti i contribuenti dovranno prepararsi, entro il 1 luglio 2011, a subìre un ulteriore attacco da parte del "Fisco creativo" di Tremonti: oltre due miliardi di euro e' l'ammontare secco che gli italiani si troveranno a dover anticipare all'Erario prima di vedere riconosciute in giudizio le loro ragioni, "prima paghi e poi semmai ragioniamo davanti al giudice e poi forse te li restituisco, MA PRIMA PAGHI!".  Questa ' la normativa varata e che vedrà i suoi effetti devastanti a partire dal 1 luglio 2011. In sostanza un semplice avviso di accertamento da parte del fisco diverrà, dal 1 luglio 2011, titolo esecutivo, per cui gli atti di cui sopra diventano immediatamente esecutivi dopo il decorso dei 60 giorni dall'atto della notifica, ed il "mostro Equitalia" sarà il braccio armato per la riscossione delle somme dovute, con tutti gli interessi assurdi applicati e con tanto di confisca o pignoramento del bene di proprietà dello sventurato di turno.  


Un sistema bancario-fiscale cosi costruito rappresenta un vero e proprio schiaffo a quelle persone oneste che chiedono aiuto ad uno Stato che ha scelto l'unico viatico possibile da evitare, per non inasprire ed esasperare ulteriormente quei cittadini che hanno bisogno, invece, di essere ascoltati  e supportati  in un momento così difficile.   Fino al primo luglio c'è ancora qualche settimana di tempo, quindi: "caro Sig. Ministro Tremonti, si mostri più compassionevole e si metta una mano sulla coscienza. Magari un gesto cosi onorevole da parte Sua potrebbe rimettere insieme anche i cocci del PDL e recuperare qualche consenso perduto. Ci pensi".


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lunedì 6 giugno 2011

Batterio killer: sospetti di bioterrorismo , la Gran Bretagna rafforza i controlli antiterrorismo alimentare




di Eduardo Parente


Nelle ultime ore in Gran Bretagna le autorità hanno disposto il rafforzamento dei controlli antiterrorismo alimentare nell'ambito dell'allarme epidemia di Escherichia Coli che sta mordendo tenacemente l'Europa.
"In questi casi - dichiara Maria Rita Gismondo Responsabile del laboratorio di microbiologia dell'ospedale Universitario Sacco di Milano - le precauzioni non sono mai troppe, tra l'altro sono procedure previste proprio dai protocolli di indagine, ma bisogna trovare l'anomalìa base, in ragione della prova certa che dimostrerebbe una contaminazione volontaria".


La dottoressa Gismondo - già nota a livello internazionale per aver messo a punto un test contro l'antrace - spiega all'Adnkronos salute che ogni qualvolta si verificano casi di  "nemici invisibili",  virus o batterio, come nel caso E.Coli, è giustificato che le autorità competenti seguano la pista del bioterrorismo. Anche l'errore involontario di un ricercatore non va mai escluso. Inoltre 'L'organizzazione Mondiale della Sanità' ha definito l'E.Coli un microrganismo mai circolato prima.


"L'agente protagonista di un attacco bioterroristico - conclude l'Esperta - può essere qualunque microrganismo in grado di diffondersi nell'ambiente: sia nel caso di germi nati dalla combinazione naturale , ancora più aggressivi, sia di 'chimere' fabbricate in laboratorio" (Adnkronos)

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Afghanistan: la vita delle spose bambine vendute come schiave



di Eduardo Parente


In molte parti del mondo i diritti umani sono all'ultimo posto nella scaletta di una sorta di un automatismo indotto che tende a consacrare atroci abitudini come un modus operandi abituale. L' Afghanistan rappresenta l'esempio più emblematico in cui le protagoniste sono semplici bambine costrette a sposarsi anche in età al di sotto dei 16 anni. Infatti circa il 60% di queste creature sono praticamente obbligate, il più delle volte contro la loro volontà, a iniziare una vita coniugale con uomini di età anche 10 volte più grandi.


 


Emblematico il caso di Faiz Mohammed, di 40 anni suonati, che aspetta di convogliare a nozze con Ghulam Haider di appena undici anni. Coppie come queste lasciano letteralmente sbigottiti e disgustati quella parte del pianeta che vive una quotidianità sociale totalmente differente. 


In buona parte di questi matrimoni atipici si verificano spesso casi in cui i mariti-padroni abusano fisicamente dell'innocenza delle fanciulle con dei veri e propri atti di pedofilìa, e la vicenda che vede protagonista una poliziotta che arresta un uomo di 35 anni con l'accusa di aver tentato di uccidere sua moglie di appena 15 anni, per la sola colpa di essere fuggita di casa per non subire più violenze da parte dell'uomo, dimostra palesemente le condizioni tremende in cui sono costrette a vivere gran parte delle bambine in Afghanistan. Ci sono padri che "vendono" le proprie figlie in cambio di una dose considerevole di droga, questo è ovviamente un caso limite, ci sono casi un pò più "moderati" - perdonate l'eufemismo - in cui le nozze rappresentano delle vere e proprie transazioni economiche atte ad estinguere debiti o a sancire delle "Sante Alleanze" tra famiglie già unite per rapporti di vario genere, sociali o di affari. 


C'è da dire, infine,  che le condizioni di povertà estreme in cui versa il paese porta le famiglie alla fatale decisione di costringere le proprie figlie ad unirsi ad uomini molto più grandi, per il solo scopo di poter dar loro un futuro più dignitoso, ma il prezzo da pagare a volte è altissimo, e molti genitori dichiarano che non sono per niente contenti di queste scelte, ma quando si vive in uno stato di povertà estrema tutto ha un valore, anche una figlia.

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Referendum e consultazioni: ambiguità dei tigì italiani




di Eduardo Parente


A pochi giorni dalla tornata referendaria non sembra smorzarsi la tensione in atto oramai da tempo. L'interesse è rivolto al raggiungimento del quorum per la validità della consultazione popolare, e qui il ruolo dei notiziari italiani sembra essere di tutt'altra natura rispetto invece a quello che dovrebbero avere dei normali tg il cui unico compito è quello di informare correttamente.  


Gli appelli per andare a votare si sprecano in questi ultimi mesi ed a lanciarli sono quasi tutti gli esponenti delle forze politiche italiane e dai vari comitati pro e contro il referendum abrogativo; diversamente i tg, in particolare Rai uno, Rai due e Rete quattro, sembrano essere al quanto disarcionati nella diffusione dell'evento referendario imminente. 


La prima rete nazionale - accusa il popolo del web - ha sbagliato addirittura nella divulgazione delle date in cui si deve andare a votare: il 13-14 giugno. Queste sono le date diffuse, uno sbaglio clamoroso considerato che le date ufficiali, da mesi, sono il 12-13 giugno. Una semplice svista? Per molti invece appare una faziosità belle e buona. Roberto Zaccaria, deputato PD ed ex Presidente della Rai, accusa tg2 tg4 di aver ignorato i temi referendari nell'ambito delle loro edizioni serali, che da sole possono essere viste da oltre 25 milioni di utenti, quota necessaria per determinare il quorum.


Il PDL invece invita a non strumentalizzare i temi referendari come arma di propaganda ulteriore contro il Governo , facendo un appunto, inoltre, sul fatto che - secondo loro - c'è un rischio altissimo di infiltrazioni mafiose nello sviluppo di energie alternative quali, per esempio, quella relativa alle pale eoliche.


Anche Veltroni invita, a mezzo facebook, a votare 4 volte SI esprimendo il timore che non si raggiunga il quorum necessario che invaliderebbero le consultazioni. Per cui tutti a votare. Crediamo, però, che tale invito del PD dovrebbe essere rivolto in prima istanza a quei  "Democratici" che che fanno parte del comitato del NO - sull'acqua pubblica -  e che rappresentano una buona maggioranza: vedi l'articolo   http://cosechemoltifann0fintad
inonsapere.blogspot.com/2011/06/pd-sullacqua-pubblica-bersani-dice-si.html

In conclusione riteniamo che la politica italiana, almeno la maggior parte di essa e dei partiti maggiori, non abbia le idee molto chiare sui temi referendari e che i numerosi interessi che gravitano attorno all'energia nucleare e alle altre fonti alternative decretino una sorta di limbo d'informazione che di sicuro non piace al popolo.



domenica 5 giugno 2011

Romano Prodi, il candidato ideale per mediare con Gheddafi?




di Eduardo Parente


Da qualche giorno circolano voci su di una lista di possibili candidati che l'UE dovrebbe inviare in Libia per cercare in qualche modi di convincere il rais Gheddafi a lasciare il potere. Tra i nomi sembra che sia anche quello di Romano Prodi, il quale però smentisce con un secco:" io mediatore? Non so nulla". In realtà se la strategia diplomatica dell'Unione Europea dovesse corrispondere a realtà sarebbe davvero improbabile che laddove hanno fallito missili, droni e bombe, possano invece riscuotere successo interventi di natura diversa.


Ma perchè il nome dell'ex Presidente del Consiglio è uscito fuori? Perchè tra la rosa di possibili candidati di questa famosa lista diplomatica dell' UE è uscito proprio il suo nome? Tempo fa Panorama pubblicò un articolo scottante sui rapporti tra il segretario particolare del colonnello di Tripoli, Bashir Saleh Bashir, e Romano Prodi. Il perchè è presto detto: il factotum del rais è presidente della Tèresys, fondazione di San Marino in cui gravita Prodi  ed altri personaggi di spicco a lui vicini. Dopo lo scoop di Panorama dal sito ufficiale dell'Azienda è sparito, come per incanto, il nome del segretario libico.


La Fondazione condivide gli uffici con una società di consulenza - Pragmata - legata a sua volta a Nomisma, un'altra creatura prodiana. Inoltre un certo Piero Scarpellini fondatore di Pragmata, nonchè consulente della presidenza del Consiglio per i paesi africani a partire dal 2006, risulta essere uno dei direttori della stessa Tèresys. Facendo un tour virtuale tra le photogallery di Tèresys Prodi appare molte volte al fianco di Bashir. 


Questi fitti intrecci di interessi tra Aziende e nomi, tra cui Prodi, sarebbero alla base dei motivi per cui proprio lui potrebbe essere tra i candidati ideali per porre fine al potere totalitario del rais in Libia, e forse quello che non sono riusciti a fare bombe e missili potrebbe essere fatto in nome del business, che di sicuro è l'unico argomento persuasivo capace di far ragionare anche il più sanguinario dei dittatori.


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Omicidio Sarah, la macabra esibizione di Michele Misseri a Matrix




di Eduardo Parente


Davvero sconcertante l'atteggiamento di Michele Misseri che in un'intervista di Ilaria Cavo, a poche ore dalla sua scarcerazione, da sfogo a dichiarazioni in linea con la sua prima versione - ne ha cambiate più di una decina negli ultimi mesi - secondo la quale sarebbe stato lui ad uccidere la povera Sarah. L'intervista viene mandata in onda in una delle ultime puntate di Matrix di Alessio Vinci. La giornalista Ilaria Cavo, appena appresa la notizia della scarcerazione di Misseri,  lo aspetta nella sua casa di Avetrana ed al momento del suo arrivo da subito si accorge di trovarsi di fronte ad un uomo estremamente amareggiato, e non certo per la sua detenzione ma quanto per il fatto che - secondo Misseri stesso - oggi non ha più un solo peso sulla coscienza, la morte di Sarah per l'appunto, ma anche quello dell'incriminazione della figlia Sabrina e della moglie Cosima Serrano. Il video è eloquente e nemmeno la giornalista, forse,  si sarebbe mai aspettata che Misseri si sarebbe lasciato andare nel macabro show a cui tutta l'Italia ha assistito. 


Dopo le sue dichiarazioni di presunta colpevolezza, infatti, comincia a spiegare i motivi per cui sarebbe stato lui ad uccidere la ragazza, adducendo il tutto ad un semplice momento di ira derivato dal malfunzionamento del trattore. "Ho avuto un momento in cui mi sono sentito un caldo terribile alla testa, ho detto a Sarah di andarsene dal garage perchè ero molto arrabbiato per il trattore e lei non mi è stata a sentire". Tanto ha dichiarato Michele Misseri e questo sarebbe il movente che avrebbe decretato l'omicidio della piccola. 


Dopo le parole, la commedia macabra di Misseri.  Subito dopo il padrone di casa comincia a mimare la dinamica dell'omicidio in tutte i suoi atroci dettagli, compreso quello dello strangolamento. " Ho preso la corda che era sul trattore, poi ho afferrato Sarah da dietro e gliel'ho stretta al collo, ho visto che si muoveva, forse per tentare di liberarsi ma io ho continuato fino a quando non è caduta per terra". Le parole continuano, e fanno da descrizione ad una mimica descrittiva tremenda, atta di sicuro a voler convincere magistrati, giornalisti e perchè no, anche gli italiani, della sua colpevolezza. 


Misseri nell'intervista ha mostrato una personalità a tratti ambigua, si mostra molto amareggiato per le condizioni di detenzione della figlia e della moglie ma non mostra alcun segno di cedimento quando si lascia andare al racconto che illustra come avrebbe ucciso Sarah, anche nei minimi orrendi particolari. Eppure al momento della sua scarcerazione è stato sottoposto a visite accurate che hanno determinato il perfetto stato di salute dell'uomo. Questo - ed è solo un mio parere personale - è ancora più grave poichè il perfetto stato di salute mentale di Misseri dimostra pienamente che i suoi macabri show sono dettati da una cattiveria fuori dal normale e da una personalità estremamente istrionica degna solo di un grande show-man navigato. Solo che c'è di mezzo la morte di una povera ragazza la cui famiglia, la madre in particolare, non si merita tutto questo.

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Pisacane rinviato a giudizio: viaggi a Roma da deputato con l'auto blu del Comune




di Eduardo Parente


Michele Pisacane il Responsabile, ex sindaco del Comune di Agerola in provincia di Napoli e collezionista di cariche politiche - ricordiamo per dovere di cronaca che nel 2006 Pisacane riuscì ad accumulare ben tre incarichi per un breve periodo: Consigliere regionale e capogruppo dell'Udeur in Campania, Sindaco di Agerola e Deputato - è stato rinviato a giudizio dalla procura di Torre Annunziata guidata da Diego Marmo con l'accusa  di peculato, derivante dall'uso improprio dell'auto blu del comune del paesino dei monti Lattari. I viaggi contestati sono ben undici avvenuti tre anni fa quando Pisacane lasciò l'Udeur per aderire all'Udc, mollato a sua volta l'anno scorso per correre in aiuto del PDL.  la direttrice dei suoi viaggi sempre la stessa: Roma, Montecitorio. 


Secondo l'accusa quei viaggi non avevano nulla a che vedere con le sue funzioni ufficiali da primo cittadino, semmai potevano essere compatibili con il suo ruolo da Parlamentare, ed anche in quel caso comunque non era abilitato ad utilizzare l'auto blu di uso esclusivo del comune interessato. La difesa ribatte sostenendo che l'ex primo cittadino, a quei tempi in carica, utilizzava l'auto blu del comune recandosi a Roma esclusivamente con lo scopo di chiedere finanziamenti per i progetti di investimento del Comune, dunque pienamente legittimato ad utilizzare i mezzi del Comune stesso.


Intanto il giudizio politico del popolo di Agerola che ha già emesso la sua sentenza: Luca Mascolo di centrosinistra, suo avversario politico, ha preso il suo posto con un abbondante 60%.

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PD sull'acqua pubblica, Bersani dice SI ma mezzo comitato per il NO è dei Democratici

WIKILEAKS: L'ACCORDO DI BERSANI  CON GLI USA PER IL NUCLEARE

di Eduardo Parente


Bersani invita tutti a votare quattro volte SI ai referendum abrogativi della settimana prossima facendo un inciso sui due quesiti sull'acqua. Un annuncio esemplare fatto dal leader del PD; non c'è che dire.  La questione però è un tantino più complicata, considerato che proprio mezzo comitato per il NO fa parte del PD. Il fatto quotidiano riporta oggi, a caratteri cubitali, la notizia indicando addirittura i nomi di quei "Democratici" che smentiscono ufficialmente l'invito alla nazione del loro leader: Luigi Antonio Madeo, membro dell'assemblea nazionale del PD, Fabio Santoro esponente dei democratici napoletani, Giorgio D'Arrigo rappresentante del PD e responsabile di Anci Giovani, Massimiliano Dolce presidente del Consiglio comunale del Comune di Palestrina, Antonio Iannamorelli consigliere comunale PD a Sulmona, Giusi Gallotto dirigente del PD di Salerno già collaboratrice del Ministro agli affari regionali Lanzillotta nel Governo Prodi.


Dopo il caso agghiacciante del famoso cable Wikileaks che rivelava clamorosamente l'atteggiamento del segretario del PD inequivocabilmente a favore della ripresa delle attività nucleari in Italia - minimizzando addirittura gli esiti del lontano referendum dell'87 e sostenendo che in Italia il nucleare e' una questione solo momentaneamente sospesa  - ora l'ennesimo caso di proclami ambigui in merito a temi scottanti che anticipano la tornata referendaria. 
Il movimento 5 stelle ci va giù pesante, accusando Pierluigi Bersani di voler salire a tutti i costi sul carro dei vincitori dimenticandosi forse che gli elettori sono molto più informati su certe questioni. Il sensazionalismo di Bersani è fatto solo di slogan preconfezionati che nulla hanno a che vedere con una linea di condotta uniforme  che è sempre mancata nel PD e che nel tempo ha smentito pietosamente più volte se stesso.


Inoltre - accusa il Movimento 5 stelle - l'altro motivo di questo strano atteggiamento dei democratici risiede nel fatto che nella maggior parte di società di servizi quotate in borsa siedono al posto di comando persone "segnalate" dal PD, e gli stessi proventi di queste Aziende vengono incassati da comuni amministrati dai Democratici e dai loro alleati. Il caso Sorgea, a Finale Emilia,  in cui un voto del centrosinistra  - in primis quello del PD - è stato determinante per privatizzare il 40% della società idrica, rappresenta un emblematico esempio che dimostra quello che sta succedendo nel primo partito italiano di opposizione al Governo attuale.


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Primarie PDL, i militanti del web vogliono Mara Carfagna Presidente del Consiglio






di Eduardo Parente


Le molteplici evoluzioni ginniche del PDL, dopo la 'botta' di Milano e non solo,  ci stanno abituando quasi quotidianamente a dei colpi di scena tendenti a sovvertire uno stato di popolorità elettorale gravemente danneggiato. L'ultima esibizione, in relazione al sondaggio sulle primarie di Libero, vede protagonista Mara Carfagna che sabato invitava gli utenti di facebook a votarla sul sito Forzasivio.it. 


La Presidenza del Consiglio sembra essere una meta, per La Carfagna, molto più vicina di quanto lei stessa potesse immaginare; infatti dopo una cernita dei messaggi ricevuti sul network della Libertà, Antonio Palmieri - responsabile internet del PDL - ne ha selezionati circa una novantina sottoponendoli successivamente al Premier Berlusconi con lo scopo di rendere evidente le perplessità dei suoi elettori.
Le sentenze emesse dalla base del PDL sono inequivocabili, secondo quanto emerso dall'analisi, e la maggior parte degli utenti  pretendono un cambiamento radicale considerando Alfano appena sufficiente in tal senso: « serve una nuova figura come Carfagna alla presidenza del Consiglio», e ancora:«Riportiamo al centro il Pdl riflettendo sull’alleanza futura di Lega e destra, che non ci ha portato e non ci porterà da nessuna parte».  Un altro militante calca la mano:«Dobbiamo darci una mossa e piantarla con le chiacchiere! Dobbiamo dimostrare che l’apparato politico sia veramente espressione del popolo e non una oligarchia che pensa solo a se stessa!»

Il risultato sembrerebbe non lasciare spazio a malintesi, ma quali saranno le reazioni del Cavaliere? Staremo a vedere.


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sabato 4 giugno 2011

Patrick Moore, "l'ambientalista ragionevole" confessa i motivi della sua rottura con Greenpeace




di Eduardo Parente




“L’idea che la natura sia buona e l’uomo cattivo è davvero stupida. Se davvero pensassimo che la natura sarebbe meglio senza l’uomo allora tanto varrebbe suicidarsi”.

Una dichiarazione davvero in controtendenza rispetto al sentimento comune che avvolge la maggior parte delle persone, e che esprime l'esatto contrario. In realtà a queste sono parole di Patrick Moore il fondatore prima, e poi il direttore di Greenpeace international. A metà degli anni ottanta Moore ha lasciato clamorosamente l'organizzazione ambientalista per dedicarsi, subito dopo la rottura con Greenpeace, ad un nuovo progetto che porta il nome "Greenspirit", da lui stesso creato e che si occupa di informazione e consulenza sui temi ambientali. 

"L'ambientalista ragionevole" - cosi cita il titolo della sua autobiografia edizione Dalai - lascia Greenpeace affermando che è più utile affrontare i temi ambientali in modo "ragionevole" che fare del semplice attivismo fine a se stesso esattamente come fa Greenpeace da oramai molti anni.

 “Si è trasformata in una associazione antiscientifica, antitecnologica, antiglobalizzazione e anticapitalista. In una parola Greenpeace è diventata antiumana” - spiega Moore - “C’è sempre stata anche una componente anarchica e radicale – continua– ma era minoritaria, e comunque non ci voleva certo un dottorato per rendersi conto dei pericoli dell’uso delle armi nucleari e della corsa al riarmo. La questione ecologica è venuta successivamente, quando ci mettemmo in testa di salvare le balene dalla caccia spietata che facevano soprattutto sovietici e giapponesi: anche qui non ci voleva certo una laurea per rendersi conto che evitare l’estinzione delle balene era una cosa buona. Una parte dei pacifisti e antinuclearisti più convinti rimase sconcertata per la scelta, eppure fu proprio grazie a un incidente con le baleniere sovietiche che Greenpeace divenne famosa in tutto il mondo e vide moltiplicarsi in pochissimo tempo associazioni nazionali e fondi a disposizione. Nel giugno 1975 intercettammo delle baleniere sovietiche a non più di 30 chilometri dalle coste della California e riuscimmo a filmare il momento in cui un arpione veniva lanciato sfiorando le nostre teste per andare a colpire sul dorso una femmina di capodoglio. Quelle immagini fecero rapidamente il giro del mondo e diedero una enorme notorietà a Greenpeace; inoltre per la maggior parte degli americani fu uno choc scoprire che i sovietici cacciavano regolarmente balene a pochi chilometri dalle loro coste. Ad ogni modo la crescita tumultuosa di Greenpeace International negli anni successivi ha spinto sempre più l’associazione su posizioni radicali e irrazionali, antiumane”.

In sostanza Moore non sopporta quel tipo di attivismo ambientale che per ragioni assolutamente infondate e per superstizione non contempla fonti scientifiche che a volte, invece, potrebbero dare le giuste risposte a chi effettivamente cerca una verità legata alla logica e non solo ad un certo tipo di ideali preconfezionati. Il rischio- secondo lui- è quello di piombare in una sorta di oscurantismo intellettuale che metterebbe a serio rischio addirittura l'intera umanità. 

 L'attacco ai verdi non finisce qui e l'ambientalista moderato continua affermando che "sono proprio loro il più grosso ostacolo alla riduzione dei combustibili fossili poichè si oppongono irragionevolmente a qualunque alternativa: dal nucleare alle pompe geotermiche fino alle vere fonti rinnovabili, legno e acqua che insieme costituiscono il 90% delle rinnovabili. Le fonti rinnovabili migliori sono infatti quelle che è possibile immagazzinare, che possono essere disponibili a richiesta. L’idroelettrico per esempio è fondamentale, ma i verdi non vogliono far costruire le dighe. E’ un’assurdità, dicono che rovina l’ecosistema ma è vero il contrario: si creano dei laghi artificiali che diventano un paradiso di biodiversità oltre a rispondere ai bisogni dell’uomo. Prendiamo il caso della Diga delle Tre Gole in Cina, la più grossa centrale idroelettrica costruita: gli ecologisti hanno creato ostacoli di ogni tipo per impedirne la costruzione. Oggi c’è un bel lago e produce tanta energia pari a quella per cui sarebbero necessarie 40 centrali a carbone. Inoltre prima, per le alluvioni morivano ogni anno migliaia di persone, ora non più. Si fa bene all’uomo e si fa bene all’ambiente, questa è la realtà”.

"Quanto al sole ed al vento Non è possibile immagazzinarli, e sono terribilmente costosi rispetto alle altre fonti. Per questo, chi sostiene che l’alternativa siano eolico e fotovoltaico in realtà sta spingendo per l’uso dei combustibili fossili”.











Referendum nucleare: sabato e domenica maratona referendaria contro il nucleare



di Eduardo Parente

Sabato e domenica ci sarà una grande maratona referendaria che anticipa il voto del 12 e 13 giugno.  Il Comitato 'Vota si per fermare il nucleare! annuncia decine di manifestazioni in tutta Italia: a partire dalle biciclette a Monfalcone, ad Asti, a Torino, Collegno, Mogliano Veneto, Malnate fino alle passeggiate in spiaggia per ricordare che "domenica prossima prima del mare c'è il seggio" . Vari flash mob, moltissimi banchetti informativi, i concerti, e gli incontri pubblici con gli esperti del pool scientifico del Comitato arricchiranno intere giornate all'insegna di un solo unico grido per votare "SI". Ad Arcore il 5 giugno ci sarà una catena umana contro il nucleare ed a Roma domenica sera, al teatro Ambra Jovinelli, h2Ora con Ascanio Celestini si  esibiranno in uno spettacolo creato apposta per i referendum. 

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"Febbre del gioco": a Roma due genitori giocano alle slot e lasciano in auto due gemellini di 11 mesi




di Eduardo Parente


Roma-  E' accaduto ieri mattina verso le 9-00. Due genitori presi dalla febbre del gioco hanno lasciato al sole in auto 2 gemellini di 11 mesi  e sono entrati un un bar di Roma in Via Oderisi da Gubbio zona San Paolo. Parcheggiano in doppia file e con la terza figlia di 2 anni entrano nel bar e cominciano a giocare ininterrottamente per alcune ore alle slot; fortunatamente la titolare di un negozio in prossimità del bar nota i due gemellini in lacrime all'interno del veicolo e subito chiama il 113. Gli agenti arrivano subito ed  approfittando di un finestrino semi aperto riescono a forzarlo per sbloccare le sicure delle portiere e prestano soccorso ai bambini oramai in lacrime da molto tempo.


 Immediatamente arriva il personale del 118 che  appura lo stato di salute dei gemellini, ed anche se la temperatura all'interno dell'auto era molto alta sono arrivati in tempo ed i fanciulli ora stanno bene. Le ricerche dei due genitori sono cominciate subito, trovandoli dopo poco ancora all'interno del bar, letteralmente rapiti dalle slot che stavano maneggiando in maniera maniacale. L'italiana di 37 anni ed il marito egiziano di 32 sono stati denunciati per abbandono di persona minore. Un altro caso agghiacciante che arricchisce un carniere atroce di bambini abbandonati per distrazione in auto dai propri genitori. Ma questo forse rappresenta il caso più clamoroso non tanto per una distrazione provocata dallo stress dei genitori, quanto, nella fattispecie, per l'assoluta inadempienza morale di due individui la cui vicenda  stavolta ha avuto risvolti diversi rispetto ai decessi dei casi precedenti, ma solo perchè la sorte era a favore.

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Flavio Briatore: "Berlusconi è malato come diceva Veronica". Intanto spunta una nuova Ruby

di Eduardo Parente
Flavio Briatore si sfoga al telefono con la Santanchè. La telefonata è stata intercettata dagli inquirenti di Genova per l'inchiesta in cui egli stesso è coinvolto.  L'intercettazione sarebbe stata inviata dai pm Liguri a Milano per capire se può essere acquisita come documento pertinente al processo Ruby Rubacuori.
Le serate mondane di Berlusconi continuano  trasferendosi da Arcore a Villa Gernetto - a Lesmo in provincia di Monza - luogo in cui lo stesso Presidente del Consiglio ha promesso di fondare l'Università delle Libertà. Tutto questo è emerso dalle intercettazioni della Procura di Genova che, tra l'altro, raccontano anche delle preoccupazioni di Lele Mora  in relazione al fatto che sarebbe stato messo sotto pressione per l'approvvigionamento di nuove ragazze in vista dell'organizzazione di nuove feste. Ricordiamo che il re dei talent scout è già sotto inchiesta da parte della Procura di Milano con l'accusa di essere tra la folta schiera dei "fornitori delle ragazze" per le feste di Arcore.
Fu proprio a Villa Gernetto che nell'autunno 2010 si concluse una cena impietosa che terminò con l'esibizione di una danzatrice del ventre che si distinse per aver concluso la sua performance facendo delle moine al premier giudicate dalle due figlie dello stesso Berlusconi, presenti alla cena, troppo eccessive. Il risultato fu che si alzarono da tavola e fuggirono via indignate. 
L'avvocato Ghedini sostiene che non ci siano mai state altre cene dopo i fatti del Bunga Bunga, diversamente da chi sostiene il contrario ed addirittura indicherebbe l'esistenza di una nuova "Ruby" nel contesto mondano del Premier. Il testimone anonimo rilascia una dichiarazione al Fatto quotidiano e racconta che la nuova protagonista assomigia moltissimo a Ruby, solo che è italiana, forse del sud. Una bellissima ragazza di non più di 20 anni di età. E' stata vista all'Holliwood di via Vittor Pisani a Milano piu' volte, lo stesso locale frequentato da Fede e Mora prima dell'esplosione del caso Ruby.

Calcio scommesse: anche la serie A nel mirino degli inquirenti

di Eduardo Parente

Gli ultimi sviluppi dello tsunami estivo che ha travolto la seconda serie del campionato italiano di calcio sembra avere nelle ultime ore dei risvolti inquietanti. L'onda d'urto dello scandalo sul calcio scommesse sta per investire anche la serie A che da pochissimo si è congedata dalle fatiche invernali sui campi di tutta Italia.
La vicenda sta assumendo via via i risvolti di un processo di una vera e propria mafia del calcio-scommesse con tanto di pentiti che accusano i vertici di una organizzazione che non sarebbe la sola ad operare in questo senso e nemmeno la più influente; ce ne sarebbero altre molto più ramificate e vicine al mondo del calcio. 

Signori e Paoloni non collaborano, ma il loro silenzio non basta a dissuadere altri coinvolti nello scandalo. Marco Pirani il dentista assiduo scommettitore, pur non essendo un criminale abituale, ha avuto un ruolo di primissimo ordine in tutte le partite sabotate, e 2 giorni di carcere sono stati per lui un tempo infinito - secondo quanto dichiara Giuliano Foschini su Repubblica - tant'è vero che quando si presenta, con il suo legale Alessandro Scaloni, davanti al Gip Guido Salvini comincia da subito a parlare ininterrottamente. Lo stesso fa Massimo Erodiani, altro scommettitore incallito gestore di molte ricevitorie in Abruzzo.

 Le dichiarazioni dei 2 "pentiti" mettono ancora di più a rischio le posizioni di Giuseppe Signori e Antonio Bellavista -  rispettivamente ai domiciliari ed in carcere - che sarebbero stati proprio loro ai vertici dell'organizzazione. 
Le dichiarazioni dei due scommettitori rivelano di almeno tre partite "nuove" di serie A (tra cui quella di Catania-Chievo del 16 gennaio, indiscrezione non ancora confermata) non tutte giocate nell'ultima stagione, e di altre 5 squadre della serie A definite "sospette". I nomi sono una decina, molti di serie B ed alcuni di serie A -al momento sono protetti dal segreto investigativo -  ma sembra che la base logistica dell'organizzazione sia a Bologna, città epicentro del crocevia di giocate, pagamenti ed incontri preliminari.

Pirani ed Erodiani raccontano di uno scenario davvero squallido che vede protagonisti molti giocatori della seconda serie che non vedendosi versare regolarmente lo stipendio dai loro presidenti cominciano a vendicarsi vendendosi partite e goal. Così come gli stessi presidenti, soprattutto in trasferta lontani dagli occhi dei tifosi, fanno lo stesso.

La settimana prossima comincerà la seconda fase dell'indagine che si concentrerà proprio su questi nomi ed in particolare la serie A sarà oggetto delle attenzioni degli inquirenti.