sabato 11 giugno 2011

Battisti libero. I familiari delle vittime: "hanno ucciso i nostri cari un'altra volta"




di Eduardo Parente


Cesare Battisti, l'ex terrorista rosso, poco dopo la mezzanotte di due giorni fa - ora del fuso brasiliano, erano circa le 5-00 in Italia - si è lasciato dietro le spalle i cancelli del carcere di Papuda della periferia di Brasilia. Nessuna dichiarazione rilasciata dall'attivista ed il suo legale, Louis Roberto Barroso, ha parlato per lui:" andrà ad abitare in abitazione nel centro residenziale di Brasilia e che grazie ai suoi innumerevoli contatti comincerà a fare lo scrittore".  


Intanto la Farnesina rilascia un comunicato in cui si legge chiaramente che l'Italia ricorrerà alla Corte Internazionale di giustizia dell'Aja, contro una decisione che va contro ogni principio di giustizia e di diritti internazionali. All'unisono gli esponenti del Governo italiano lanciano un monito riguardo alla vicenda Battisti, il cui esito non ha tenuto conto dello stato in cui versano i familiari delle vittime dell'ex militante dei Pac e delle aspettative legittime di giustizia del popolo italiano.


Quello che per la giustizia italiana è un assassino per la giustizia brasiliana è un uomo libero di rifarsi una vita. Archiaviata la vicenda, che dura da 4 anni,  ora si rischia di compromettere seriamente  i rapporti diplomatici tra i due paesi. 4 omicidi, rapine, e tanti altri capi di imputazione dissolti nell'aria, archiviati e sottoposti ad un indulto inammissibile fanno della vicenda Battisti un caso emblematico dietro il quale - molti ipotizzano - si nascondono logiche e meccanismi oscuri .


Alberto Torregiani Il figlio del gioielliere Pierluigi Torregiani ucciso da Battisti: "non ho parole, è semplicemente uno schifo". - Inequivocabili e dure le parole di Alberto che auspica a questo punto un'eventuale incidente diplomatico tra Brasile  e Italia. "Io andrò avanti con la mia battaglia a favore di mio padre. Il problema di certi ideologismi obsoleti sono l'unica causa dei tanti disastri che normalmente avvengono in tutte le parti del mondo. Un uomo ignobile".


Altrettante cariche di amarezza e sgomento le dichiarazioni dei familiari delle altre vittime:


Adriano Sabbadin, figlio del macellaio di Santa Maria di Sala (Venezia) ucciso da un commando dei Pac:" l'ennesimo schiaffo per tutti noi", lanciando un invito a partecipare alla cerimonia di domenica prossima che vedrà intitolare una Piazza di Caltana di Santa Maria di Sala alle vittime del terrorismo. "Un modo per  ribadire il nostro sdegno nei confronti delle decisioni dei giudici Brasiliani".


Maurizio Campagna, fratello dell'agente Andrea Campagna ucciso 32 anni fa in un agguato a Milano dai Proletari armati per il comunismo: "oggi l'hanno ucciso per la terza volta. La prima nel '79 da Cesare Battisti, la seconda in questi 30 anni di oblìo, e la terza oggi con la sua liberazione. E' una beffa - continua Campagna -  troppi sono gli interessi di politica e lobby finanziarie ed a quel punto la giustizia finisce di essere giusta. Noi continueremo a far valere i nostri diritti, ed intanto - conclude - vado in via Modica a portare un mazzo di fiori".


"In questo momento si dovrebbe stare in silenzio", tuona Alessandro Santoro figlio di Antonio, il direttore delle carceri di Udine ucciso il 6 giugno del 1978. " E' un atto di forza e di potere di un paese emergente che ha legittimato di fatto i crimini e gli omicidi relativi a quegli anni bui" - continua Santoro - " c'è poco da fare nonostante l'intenzione della Farnesina di ricorrere all'Aja. L'incontro diplomatico sul caso Battisti tra Italia e Brasile doveva esserci prima della discussione del caso".

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