venerdì 3 giugno 2011

Anonymous: attivismo globale del terzo millennio

Sono il braccio armato di Wikleaks ed i loro attacchi mettono in ginocchio i sistemi informatici di aziende ed istituzioni di mezzo mondo. Anche Maria Stella Gelmini nel mirino degli attivisti del terzo millennio






di Eduardo Parente
Il braccio armato di Wikileaks, coloro che hanno un potere quasi divinatorio trasposto in terra, quello di cavalcare l'onda delle tecnologie informatiche avanzate e scoprirne l'essenza ed i segreti piu' profondi: gli Anonymous. il gruppo hacker più famoso dei giorni nostri, quello che sta facendo impazzire l'universo informatico di aziende ed istituzioni di mezzo mondo, adducendo ai loro attacchi una matrice anti-capitalista e fermamente indirizzata ad una libertà digitale senza compromessi. 
La struttura del gruppo è costituita da un nucleo centrale che si occupa di coadiuvare le attività, il livello successivo è formato da un denso raggruppamento di esecutori che possono scegliere in autonomia democratica se essere parte integranti delle missioni decretate dal nucleo di comando. A questo punto inizia la missione. Lo svolgimento sistemico delle attività è anticipato da una sorta di annunciodelle stesse a tutti i componenti del gruppo attraverso semplici interazioni esposte su bacheche elettroniche, poi si passa all'atto pratico spesso utilizzando come "arma" il sistema Loic (sistema Open-source che genera grandi quantità di traffico di rete verso un altro sistema "bersaglio", al fine di testarne le risposte sotto carico). Questo disegno tattico ha il suo punto di forza nel coinvolgere una grande quantità di aderenti, ma allo stesso tempo la platealità dell'azione risulta essere anche un punto debole per l'azione stessa, in quanto facilmente rintracciabile dalle forze dell'ordine qualora agissero in tempi celeri.
 
Il 6 febbraio 2011 nel loro mirino è finito il sito www.governo.it, ossia il sito istituzionale del Governo italiano, che non è stato danneggiato gravemente grazie al tempestivo intervento della polizia postale, ma secondo quanto dichiarano gli attivisti questo e' solo un primo passo verso una campagna di attacchi più aggressiva. 
 
All'inizio del mese scorso gli attivisti informatici hanno lanciato un anatema alla Sony a causa dell'atteggiamento della Multinazionale nei confronti George Geohot, l'hacker responsabile di aver scoperto ed utilizzato le falle su PlayStation3. La vicenda è stata seguita attentamente da Anonymous che in forza del suo stato maggiore ha deciso di dedicare del "tempo" a Sony lanciando degli attacchi DDoS (Distribued Denial of Services Attack) rendendo inaccessibile il Playstation Network per alcune ore. Successivamente gli attacchi si sono estesi alle pagine di PlayStation Lifestyle in cui Takai, uno dei membri autorevoli di Anonymus, ha cercato un contatto diretto con un redattore del sito tramite una chat privata su IRC, rilasciando le seguenti dichiarazioni: 
 
«Sony ha ingaggiato Prolexic, una formidabile azienda che lavora per proteggere i loro server, ma l’ultima cosa che vogliamo è che Sony pensi che siamo scoraggiati. Finora abbiamo solo stuzzicato Sony. Un semplice avviso per fargli sapere che stiamo arrivando. Non sbagliatevi: quello che avete visto finora e pensato fosse frustrazione è semplicemente la preparazione per ciò che deve venire. Sapevamo già che questa guerra non si sarebbe vinta in un giorno. Siamo qui per il lungo termine. La cosa più importante in guerra è l’informazione. Conoscere il tuo nemico dà grandi vantaggi. Oggi abbiamo indagato. Informazioni su diverse cose importanti. Contributi a campagne politiche, ubicazione di certi server chiave nella loro rete. I dipendenti di Sony sono considerati legittimi bersagli dell’operazione, ma la raccolta informazioni è stata limitata principalmente ai dipendenti con incarichi di potere e, in alcuni casi, dei loro subordinati»
"SonyRecon", questo il nome dell'operazione che ha setacciato i dossier su dipendenti di spicco della Sony. Takai seguita a spiegare la posizione di Anonymous verso gli utenti che non possono accedere al PlayStation Network: 
 
«In questo caso gli utenti possiamo chiamarli “danni collaterali”. Eravamo perfettamente coscienti di non starci facendo amici o alleati fra gli utenti con il nostro attacco. Questa è una preoccupazione, se la gente che cerchiamo di supportare non riuscirà a capire cosa stiamo cercando di ottenere. In questo caso, molti non ci riescono. C’è stato un sacco di odio sparso per internet, sui forum, accusandoci di essere senza scrupoli e punire più gli utenti che Sony. Agli utenti direi: prima di giudicarci, provate a prendere un po’ di tempo per capirci»
 
Gli attacchi a PlayStation Network, che lo hanno reso offline, sono continuati diventando via via più aggressivi, ma il gruppo di hacker nega di essere coinvolti in attacchi successivi di maggiore entità. Nelle ultime settimane la multinazionale ha scoperto l'esistenza di un file che invece incastrerebbe Anonymous. I dettagli sono scritti in una lettera che la Sony stessa ha inviato al Congresso degli Stati Uniti che spiega la scoperta di un file di testo contenente la frase "We Are Legion", tipicamente utilizzato e diffuso a mò di slogan dal nucleo di comando del gruppo di attivisti in fase di divulgazione di un attacco "tipo". 
 
Il file è stato esaminato nella misura temporale che va dal momento dell'attacco fino all'invio del messaggio, effettuato da Kaz Hirai in persona (presidente della Sony). La prima scoperta dell'attacco e' avvenuta il 20 aprile 2011, successivamente l'azienda si e' avvalsa di specialisti per la sicurezza informatica al fine di verificare le proporzioni dell'attacco stesso. Fino al 26 aprile 2011 non hanno reso pubblico quanto stava accadendo per evitare di creare panico inutile e che i clienti stessi avessero delle iniziative non richieste e non necessarie. 
 
Il 1 maggio Kazuo Hirai ha tenuto una conferenza stampa sull'accaduto e ha annunciato il programma "Welcome Back" che darà la possibilità a tutti gli utenti di scaricare gratuitamente contenuti video ed audio per trenta giorni. Inoltre verra' effettuato un aggiornamento forzato della Sony per costringere gli utenti a reimpostare gli account con nuove password di ingresso. Le funzioni saranno ripristinate gradualmente nei prossimi giorni e la campagna "Welcome Back" servira' come uno strumento di fidelizzazione al marchio, ma soprattutto Hiray rassicura gli utenti danneggiati a livello patrimoniale che saranno avviate delle procedure di risarcimento qualora si riscontrassero collegamenti con l'alterazione dei sistemi informatici della multinazionale. 
 
Molti temono possibili reazioni di Anonymous nei confronti delle accuse mosse dalla Sony, potrebbe essere una eventualità del tutto plausibile considerato il fatto che gli attivisti vantano nel loro curriculum missioni di tutto rispetto contro il Governo Tunisino, a Mastercard, ed all'Azienda di sicurezza americana HB Gary. Tempo fa, Inoltre, sembra che il gruppo abbia cominciato a prendere a cuore la situazione italiana in relazione ai tagli alla scuola, riferendosi ovviamente al Ministro Maria Stella Gelmini, e questo spiegherebbe l'attacco al sito ufficiale del Governo italiano del 6 febbraio scorso.

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