domenica 5 giugno 2011

PD sull'acqua pubblica, Bersani dice SI ma mezzo comitato per il NO è dei Democratici

WIKILEAKS: L'ACCORDO DI BERSANI  CON GLI USA PER IL NUCLEARE

di Eduardo Parente


Bersani invita tutti a votare quattro volte SI ai referendum abrogativi della settimana prossima facendo un inciso sui due quesiti sull'acqua. Un annuncio esemplare fatto dal leader del PD; non c'è che dire.  La questione però è un tantino più complicata, considerato che proprio mezzo comitato per il NO fa parte del PD. Il fatto quotidiano riporta oggi, a caratteri cubitali, la notizia indicando addirittura i nomi di quei "Democratici" che smentiscono ufficialmente l'invito alla nazione del loro leader: Luigi Antonio Madeo, membro dell'assemblea nazionale del PD, Fabio Santoro esponente dei democratici napoletani, Giorgio D'Arrigo rappresentante del PD e responsabile di Anci Giovani, Massimiliano Dolce presidente del Consiglio comunale del Comune di Palestrina, Antonio Iannamorelli consigliere comunale PD a Sulmona, Giusi Gallotto dirigente del PD di Salerno già collaboratrice del Ministro agli affari regionali Lanzillotta nel Governo Prodi.


Dopo il caso agghiacciante del famoso cable Wikileaks che rivelava clamorosamente l'atteggiamento del segretario del PD inequivocabilmente a favore della ripresa delle attività nucleari in Italia - minimizzando addirittura gli esiti del lontano referendum dell'87 e sostenendo che in Italia il nucleare e' una questione solo momentaneamente sospesa  - ora l'ennesimo caso di proclami ambigui in merito a temi scottanti che anticipano la tornata referendaria. 
Il movimento 5 stelle ci va giù pesante, accusando Pierluigi Bersani di voler salire a tutti i costi sul carro dei vincitori dimenticandosi forse che gli elettori sono molto più informati su certe questioni. Il sensazionalismo di Bersani è fatto solo di slogan preconfezionati che nulla hanno a che vedere con una linea di condotta uniforme  che è sempre mancata nel PD e che nel tempo ha smentito pietosamente più volte se stesso.


Inoltre - accusa il Movimento 5 stelle - l'altro motivo di questo strano atteggiamento dei democratici risiede nel fatto che nella maggior parte di società di servizi quotate in borsa siedono al posto di comando persone "segnalate" dal PD, e gli stessi proventi di queste Aziende vengono incassati da comuni amministrati dai Democratici e dai loro alleati. Il caso Sorgea, a Finale Emilia,  in cui un voto del centrosinistra  - in primis quello del PD - è stato determinante per privatizzare il 40% della società idrica, rappresenta un emblematico esempio che dimostra quello che sta succedendo nel primo partito italiano di opposizione al Governo attuale.


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