venerdì 3 giugno 2011

L’inefficacia del "Registro delle Opposizioni": le associazioni dei consumatori insorgono


Le aziende di telemarketing eludono facilmente il registro, i processi di adesione sono complicati, pieni di errori ed incompresioni. Da rivedere totalmente l'iniziativa in funzione di una forma di tutela reale per i consumatori che vogliono aderire.






di Eduardo Parente
Il registro delle opposizioni doveva essere una iniziativa mirata a tutelare quei cittadini che non volevano essere disturbati da telefonate commerciali in determinate ore del giorno, ma a distanza di pochi mesi dalla sua applicazione ufficiale presenta già delle forti anomalie. La Federconsumatori e Adusbef affermano che sono già numerosi i disservizi e molte sono le lamentele pervenute da quegli stessi cittadini che avevano accettato di buon grado l'niziativa.
Secondo le due associazioni, infatti, le persone che hanno deciso di aderire si sono da subito trovati di fronte ad errori ed incomprensioni che rendono più che complicate le procedure di adesione. Innanzitutto per chi è inserito nelle Pagine bianche - l'elenco telefonico del nostro paese - è praticamente impossibile iscriversi al registro, inoltre le aziende che operano nel telemarketing possono aggirare tranquillamente l'iniziativa consultando altri elenchi in cui il cittadino è presente, fornendo il proprio assenso, il più delle volte inconsapevolmente, a queste iniziative commerciali. Le telefonate a scopo di telemarketing continuano inesorabili esattamente come prima, anzi il più delle volte i consumatori si trovano ad interloquire con soggetti tutt'altro che rispettosi quando si trovano di fronte ad un eventuale rifiuto del cittadino.
L'altro vincolo procedurale dell'iniziativa è rappresentata dal fatto di aver limitato i processi di adesione unicamente ai mezzi informatici, il che presenta un vero e proprio ostacolo insormontabile per tutti quei consumatori anziani che normalmente non hanno dimestichezza con gli strumenti offerti dal web o con un semplice pc e che, tra l'altro, sono proprio loro ad essere i più perseguitati dalle iniziative commerciali per la loro presenza abituale in casa.
 
Le due associazioni di tutela dei consumatori definiscono, dunque, l'iniziativa semplicemente "inefficace", ed invitano ad una totale messa a punto dei processi relativi all'adesione con regole più incisive, finalizzate a non essere eluse dalle aziende commerciali operanti nel settore del telemarketing.

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